Fotomontaggi per la pandemia

lsa Fonda, scrittrice e commediografa triestina, nonché ex annunciatrice Rai, ha raccolto quarant’anni di fotomontaggi del marito Mario Scarpati, pittore napoletano nonché grande incisore. La tecnica di quest’ultimo rispecchia la pluralità del reale, i mutamenti degli spazi e dei tempi nella successione, in questo caso nella contiguità, di immagini diverse. Sono collages di frammenti caotici, nati da un minuzioso lavorio di taglia/cuci con forbici e colla. Allo stesso modo con cui si dà vita a una pellicola filmica, si utilizzano fotografie e manifesti ritoccati e ridisegnati con interventi ulteriori di inchiostri e pennarelli. Lo si sfoglia, il libro, e si avverte da subito un rabbioso disincanto riguardo al mondo, e insieme un’incertezza tra la rinuncia (acuita oggi dal virus) a sperare nella salvezza e la voglia, la necessità di continuare a sperare. Attraverso una serie di puzzle in apparenza ludici ci scorre davanti una storia d’Italia infelice e gaudente, un’antologia di orrori tra mafie, stragi impunite, catastrofi innaturali, ossia determinate dal malcostume e dall’incuria. [si può continuare la lettura dell’intero articolo sulla rivista Doppiozero]