Teatro della Pandemia (uno speciale su Visioni del tragico)

Premessa

Il Diario del virus, del tutto inedito, è un monologo  uscito dalla mia penna nel 2020, durante il lockdown governativo.

Nasce nei mesi degli inevitabili arresti domiciliari, allorché il presidente dell’Ateneo Veneto, una delle più gloriose Istituzioni culturali veneziane,  ha lanciato una call con cui chiedeva di raccontare la pandemia con un contributo personale. Essendo esperto di mostri, sia come drammaturgo performer, vedi le recenti raccolte di Cronache venete e Altre scene, dove calavo miti antichi nel Nord Est di oggi in piena crisi economica e culturale, che come studioso, (tra i miei ultimi studi, interventi su  J. R. Wilcock e i suoi freaks), ho creato quasi al volo un soliloquio grottesco.  Di solito, come ricordava Walter Benjamin, i  bambini giocano al lupo per vincerne la paura. Essere il lupo per non farsi mangiare dallo stesso. Io, appartenendo alla fascia anagrafica destinata secondo le previsioni scientifiche ad essere tra le prime a cadere sul campo,  ho provato a cavalcare il panico e ho scritto questo capriccio per esorcizzarla. L’ho pure recitato nel mio studio, in mezzo ai miei libri, filmandolo col telefonino. In attesa di poter uscire a cercare pubblico, curioso della reazione. [continua la lettura su VisioniDelTragico]